L’esperienza dei nostri volontari al Congresso SICP di Riccione
Da due anni i volontari dell’Associazione Amici dell’Hospice di Abbiategrasso partecipano al Congresso Nazionale della SICP (Società Italiana Cure Palliative) che si svolge a novembre. Lo scorso anno per Lia e Monica era stata un’occasione formativa ma anche l’opportunità per ritirare il premio indetto da Federazione Cure Palliative (Fcp) per il video “Il tempo nelle cure palliative”. Quest’anno a Riccione hanno partecipato Roberto, Carmen e Mariateresa. Abbiamo chiesto loro un feedback sull’evento e le impressioni ricavate da questa esperienza.
Carmen, che fa la volontaria in Hospice da circa 10 anni, ha da subito dichiarato di volerci tornare data la positività dell’esperienza. Per lei era la prima volta ed è rimasta piacevolmente sorpresa dalla quantità di persone che lavorano o fanno i volontari nelle cure palliative. “Non ci sono solo realtà non profit come l’Hospice” – ci dice – “ma un’importante componente appartiene al mondo della Sanità Pubblica e delle aziende private.” Erano infatti oltre 1300 gli iscritti provenienti da tutta Italia che si sono confrontati per tre giorni sulle tematiche legate alle cure palliative.
“Sono contenta di essere stata presente” – ammette – “e di aver avuto l’opportunità di approfondire temi che non sempre ritrovo nella formazione che frequento abitualmente in Hospice. In questo contesto ho trovato argomenti diversi, molti dei quali mi hanno sorpreso. Ad esempio gli approfondimenti legati alle malattie oncologiche dei bambini e l’utilizzo delle immagini nel rapporto tra volontari e pazienti mi hanno molto colpito. Ho evitato gli incontri sui farmaci e su altri aspetti tecnici che riguardano principalmente gli operatori e che poco hanno a che fare con il mondo del volontariato in Hospice. Nella mia attività in Hospice la componente fondamentale è la relazione e spesso la formazione mensile a cui partecipo verte proprio su questi aspetti.”
Anche Roberto è contento di aver preso parte al Congresso. Per lui, che oramai è in Hospice dal 2011, si è trattato in parte di rispolverare alcuni temi che aveva incontrato nel corso della sua laurea in Antropologia Culturale e che aveva approfondito proprio con una tesi in Hospice.
“Sono arrivato in Hospice per scrivere una parte della mia tesi” confessa Roberto “mi è piaciuto l’ambiente e l’approccio che volontari e operatori hanno nei confronti dei pazienti e così, quasi per sfida personale, ho deciso di provarci e sono diventato parte dell’Associazione. L’unico aspetto che un po’ mi sorprende e di cui anche a Riccione ho avuto la conferma è che il volontario in cure palliative non conta molti giovani tra le sue fila. Io ho 35 anni e devo ammettere che sono uno dei più giovani. Tra i tanti argomenti ho approfondito quelli sul Testamento Biologico di cui conoscevo solo aspetti frammentari e che ora, grazie all’intervento a cura della Deputata Donata Lenzi, comprendo meglio."
Mariateresa, anche lei in Hospice da 10 anni, è soddisfatta della qualità delle comunicazioni e della varietà degli argomenti trattati.
“Ci sono state sessioni di ogni genere. Personalmente ho seguito gli incontri legati alla psicologia, tra cui l’intervento della Dott.ssa Vacchini, e sulla consapevolezza delle scelte e della comunicazione tra volontari e pazienti. Mi ha molto colpito la lettura del libro “Al giardino ancora non l’ho detto” della scrittrice Pia Pera, ammalata di SLA, che racconta con delicatezza l’evolvere della malattia. Questa lettura è stata una perla all’interno di un ricco collier scientifico e culturale intitolato “Il valore delle scelte” che trovo più che mai attuale”.
Il diritto di scelta è infatti stato più volte ripreso dai media anche a seguito delle parole di apertura di Papa Francesco. Ora attendiamo che alle dichiarazioni dei tanti che vogliono questa Legge seguano fatti concreti in Parlamento.