Valentino: un ricovero del sollievo sognando le Mauritius
"Mi trovo bene, davvero!" . Sono queste le prime parole di Valentino alla mia domanda “Come ti trovi all’Hospice di Abbiategrasso, Valentino?” Per lui l’Hospice non è una novità, già tempo fa frequentava la struttura per le consulenze della Dott.ssa Pesavento.
"Venivo all’ambulatorio di cure palliative dell’Hospice già quattro anni fa quando la dottoressa Nicoletta Pesavento ha iniziato a seguirmi per alleviare i dolori causati dalla malattia. Nessuna medicina che mi avevano prescritto in Ospedale aveva agito in maniera efficace e i dolori alla schiena si erano fatti insopportabili. Piano, piano però grazie alla consulenza della dottoressa dell’Hospice, all’aggiustamento delle terapie e all’utilizzo di alcune pomate specifiche i dolori si sono attenuati di molto. Anche se la mia condizione di salute ad oggi non è delle migliori…”
Perché, raccontaci meglio.
Avevo un tumore molto doloroso che mi è stato asportato chirurgicamente. A seguire ho fatto diversi cicli di chemioterapia ma nonostante questo il male si è diffuso in altre parti del mio corpo. Ho continuato a curarmi in modo attivo con cicli di radioterapia ma oggi siamo giunti ad un punto in cui i dottori mi hanno consigliato di interromperle. Proveremo con delle pastiglie, anche se si tratta di cure più blande.
Sei molto giovane e ancora piuttosto autonomo, non sei il tipico paziente da Hospice.
Come ti ho già detto, l’Hospice lo conosco bene perché oltre alle competenze della Dott.ssa Pesavento mi sono avvalso del servizio di consulenza psicologica che mi avete messo a disposizione gratuitamente. Dunque, per rispondere alla tua domanda, posso dirti che non sono il tipico malato da Hospice ma che in effetti sono ricoverato solo per un periodo di sollievo. Nelle ultime settimane ho avuto forti dolori alla gamba a seguito di una reazione, credo all’uso del cortisone, che mi ha di fatto reso difficili i movimenti e creato qualche problema cutaneo piuttosto importante. Per fortuna qui da voi mi trovo bene e siamo lontani anni luci da un ricovero in Ospedale, dove non mi sono trovato molto a mio agio. Qua mi trattate come un principe e mi avete addirittura regalato i criceti…
A proposito dei criceti, li porterai a casa vero?
Certo, tranquillo non ve li lascio da accudire. Fortunatamente abito a Battuello e ho molto spazio sia fuori che dentro casa. In giardino ho una vasca con più di 150 pesci rossi e con un po’ di tartarughe. Ho anche piante da noci e tanti scoiattoli che me le mangiano, un po’ come qua nel vostro giardino. Sai che qui in Hospice c’è uno scoiattolo a cui dare da mangiare e che tutti i pomeriggi verso le 16.00 viene a reclamare il cibo alla mia finestra? Colpa mia che l’ho viziato e adesso si è abituato bene. Ecco, una cosa che apprezzo tantissimo di questa struttura sono le camere che danno tutte sul giardino con una grande porta finestra da cui si può osservare il prato, gli scoiattoli o uscire quando splende il sole.
Rispetto al lavoro, invece, come è la tua situazione?
Sono in pensione da circa quattro anni. Prima lavoravo all’ATM, ero un meccanico e mi piaceva molto il mio lavoro. Il sopraggiungere della malattia ha reso impossibile di fatto continuare la mia mansione e pertanto l’azienda mi ha concesso tre anni di prepensionamento per “inabilità al lavoro”, credo si dica in questo modo. Essendo in pensione ho tempo di curarmi e anche di trascorrere qualche momento con i miei familiari. Oggi sono in buoni rapporti con le mie figlie, una di 19 e l’altra di 23 anni, e anche con la mia ex moglie. Fino a qualche anno fa i rapporti erano piuttosto tesi a causa della separazione e credo che lo stress, il nervosismo e l’angoscia conseguenti siano state in parte causa della mia malattia. O almeno hanno contribuito a renderla più pericolosa.
Oggi sappiamo che la situazione sentimentale è migliore. Ora hai una compagna…
Si, è una ragazza delle Mauritius, le isole al largo del Madagascar. Lei lavora come governante a Milano ma nel week end è libera e ci vediamo. Quest’anno non so se riusciremo, però tutti gli anni tornavamo a casa sua per un mese. È un posto meraviglioso, con un mare incredibile, paesaggi mozzafiato e gente favolosa. In quelle isole convivono religioni diverse ed etnie differenti eppure non ci sono problemi. Ci vorrei tornare anche quest’anno ma credo che il Covid e la mia malattia non lo renderanno possibile, purtroppo.