Che cos'è l'Indice di Karnofsky
L’indice di Karnofsky è una scala di valutazione che consente la misurazione delle performance del paziente e un’analisi delle sue condizioni generali.
L’indice di Karnofsky è una scala di valutazione che consente la misurazione delle performance del paziente e un’analisi delle sue condizioni generali1.
Che cos’è l’indice di Karnofsky
Definire che cos’è l’indice di Karnofsky senza inoltrarsi in tecnicismi per addetti ai lavori non è semplice. Tuttavia è possibile descrivere l’indice di Karnofsky partendo dagli obiettivi principali per cui viene utilizzato. Esso infatti ha lo scopo di fornire una previsione sul decorso e sull'esito di un determinato quadro clinico per poi definire gli obiettivi e pianificare l’assistenza.
Giungere ad una descrizione dello stato di salute del paziente e della possibile evoluzione clinica diviene quindi necessario per programmare la miglior cura nelle diverse fasi della patologia, dall’eventuale guarigione sino alla sedazione palliativa.
Per meglio comprendere che cos’è l’indice di Karnofsky immaginiamo una scala (il suo nome in inglese è infatti Karnofsky Performance Status Scale) in cui trovano spazio valutazioni numeriche a intervalli di 10.
Questi intervalli rappresentano, in percentuale, il livello di autonomia del paziente. Ad un paziente con un indice percentuale di 100% corrisponde una piena autonomia delle funzioni mentre un paziente con punteggio percentuale pari allo 0% risulta deceduto, ossia senza alcuna autonomia.
Paziente con indice di Karnofsky pari a 40
Per chiarire ulteriormente il concetto è possibile fornire degli esempi pratici. Nel caso dei servizi di cura offerti dall’Hospice di Abbiategrasso, ad esempio, un paziente con indice di Karnofsky pari a 40 potrebbe essere idoneo per un’assistenza. A questo punteggio infatti corrisponde una forma di disabilità che si concretizza per la necessità di un aiuto concreto e qualificato.
Questo non significa che un paziente con indice di Karnofsky pari a 40 dovrà necessariamente essere preso in carico da un servizio di cure palliative come quello offerto dall’Hospice di Abbiategrasso.
La valutazione di idoneità per la presa in carico di un paziente in cure palliative è infatti indipendente dall’indice di Karnofsky in quanto vengono considerati ulteriori parametri attraverso strumenti validati di identificazione del bisogno di cure palliative e di valutazione della complessità clinico/assistenziale.
Tabella indice di Karnofsky
Di seguito vengono riportati sotto forma di elenco le indicazioni contenute nella tabella dell’indice di Karnosfsky.
- 100% - Non vengono rilevati disturbi e non ci sono segni di malattia. La persona è in grado di svolgere le normali attività e di lavorare.
- 90% - I sintomi sono lievi ed è possibile per il paziente svolgere le normali attività.
- 80% - Maggiore evidenza dei sintomi della malattia. Il paziente può svolgere attività con difficoltà.
- 70% - La persona malata è in grado di prendersi cura di sé stessa. Non è però in grado di lavorare e svolgere le normali attività.
- 60% - Il malato è indipendente rispetto ai bisogni personali ma necessità di assistenza occasionale.
- 50% - Si rende necessario un supporto per le normali attività e il paziente richiede frequenti cure mediche.
- 40% - La persona malata è ormai disabile e si rende necessario un supporto qualificato.
- 30% - Il paziente è gravemente disabile ma non rischia la morte. Necessità di ricovero in ospedale o in una struttura analoga.
- 20% - La persona è gravemente malata e sono necessarie misure intensive di sostegno alla vita.
- 10% - Paziente prossimo al decesso. Il quadro clinico è in rapida evoluzione.
- 0% - Decesso.
Indice di Karnofsky e indennità di accompagnamento
Un altro ambito in cui questo strumento è utilizzato riguarda le valutazioni dell’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro). Indice di Karnofsky e indennità di accompagnamento hanno infatti una correlazione quando si parla di malattie neoplastiche ed in particolare in caso di trattamenti chemioterapici.
A definirlo è stata una sentenza della Corte di Cassazione (Cassazione - Sezione lavoro sentenza 19 giugno - 21 ottobre 2008, n. 25569). Tale sentenza ha stabilito che per giungere al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento ai pazienti neoplastici - gli effetti negativi dei trattamenti chemioterapici sulla capacità di deambulare e/o sull’essere in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita rientrano in quest’ambito – le commissioni addette alla verifica dovranno attenersi ad una relazione clinica oncologica.
Questa relazione dovrà indicare, tra gli altri parametri, anche una valutazione, basata sull’utilizzo dell’indice di Karnofsky, riguardante le ricadute negative dei trattamenti neoplastici praticati.
Ulteriore indicazione dell’utilità dell’indice di Karnosfky per valutare gli effetti di una malattia professionale, in particolare di carattere oncologico, e l’eventuale indennità di accompagnamento per un malato, è data nel documento “Le malattie professionali aspetti clinici ed assicurativi”.
Nella pubblicazione dell’INAIL si legge infatti che in questo ambito, oltre all’utilizzo delle tabelle ex-D.Lgs 38/2000 , appare “di notevole ausilio valutativo l’indice di performance sec. Karnofsky.”